Queste sono le storie che mi piace raccontare: Nino e Gandalf in due mesi hanno coperto a piedi il tragitto da Bagheria ad Assisi ed oggi, finalmente, giungono nella città di San Francesco.
Nino Buttitta è un giovane ristoratore di Bagheria e Gandalf è il suo più fedele amico: un cavallo dal manto grigio trapuntato di stelle. A piedi, con uno splendido carretto siciliano (di tipo catanese mi spiega Nino), sono partiti da Bagheria il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco di Assisi, alla volta della città serafica, senza un percorso, senza un piano ben preciso, decisi ad affrontare il cammino e le sue incognite, al fine di raggiungere la città del Santo poverello.
Incontro Nino in un agriturismo alle pendici del monte Subasio, proprio fuori le mura della città, dove oggi fanno il loro ingresso i due pellegrini di eccezione. I proprietari dell’agriturismo Carfagna, noto per la lunga tradizione nel campo dell’allevamento equino, hanno “adottato” Nino e il suo Gandalf che qui ha trovato una bella stalla e fieno a volontà, dopo i lunghi giorni di difficile marcia.
La prima domanda, che mi sorge spontanea, è: ma cosa ti ha spinto ad un’avventura così “tosta”?
“Il periodo durissimo del Covid ha sicuramente contribuito a provocare un senso di instabilità, di timore verso il futuro, con il ristorante chiuso e le spese che, comunque, andavano sostenute. Di carattere, poi, non riesco a stare fermo ad aspettare, nell’incognita di un domani quanto mai difficile e oscuro. Finito il periodo di lock down, durante il quale, come non mai ho stretto una vera e propria complicità con il mio Gandalf, ho sentito forte l’esigenza di intraprendere questo viaggio, certo che il mio cavallo mi avrebbe capito e avrebbe condiviso con me quest’avventura”.
Sicuramente questo è stato un viaggio attraverso mezza Italia ma anche, e soprattutto, un viaggio dentro di te…
“Ho affrontato problemi di tutti i tipi, non ero nuovo a questo tipo di esperienze, ma mai così lunghe e complesse come questa volta. Abbiamo goduto della natura e dello spettacolo dei colori autunnali, ma abbiamo anche sofferto il freddo, la pioggia, le deviazioni di percorso per trovare un ricovero e, talvolta, abbiamo trovato riparo in posti non adeguati, ma io e Gandalf siamo sempre andati avanti e, quando ho attraversato momenti di scoramento, è stato lui a darmi la forza per continuare. Certo, con la nostra andatura, tempo per riflettere ce n’è ed anche molto per “chiacchierare” con il proprio compagno di viaggio (e non prendetemi per matto!)”.
Il Nino che tornerà a Bagheria non sarà quello che ne è partito due mesi fa, cosa ti ha colpito, più di tutto, lungo il tuo cammino?
“Siamo sempre in continua evoluzione e, esperienze come queste, lasciano un segno forte ed indelebile dentro di te. Sicuramente ciò che mi ha segnato di più è il rapporto con le tantissime persone che ho incontrato lungo il cammino: la generosità, la disponibilità, l’empatia. In molti mi hanno offerto ricovero, sostentamento, calore umano, tanto che, dopo averle incontrate, hanno continuato a seguire il mio cammino e a sostenermi attraverso i social”.
Oggi raggiungi la tua meta per poi tornare nella tua splendida Sicilia.
“Si, oggi finalmente raggiungo la città di San Francesco, e saranno con me tantissime persone che mi raggiungeranno dalla Sicilia ma non solo: persone che ho incontrato lungo il mio cammino ed altre che, come me, sono animate dalla grande passione per i cavalli”.
Felice di avervi incontrato sul mio di cammino, cari Nino e Gandalf, sicuramente siete persone speciali, quel tipo di eroi, di cui abbiamo parlato, ai quali nessuna piazza sarà mai intitolata, ma che, da persone per bene, lottano per la vita e per quello in cui credono, in armonia con tutto il creato, sotto il cielo trapunto di stelle come il manto dello splendido Gandalf.
Benedetta Tintillini
Bella intervista a un personaggio dell’Italia che vale.